sabato 2 marzo 2013

Risparmio energetico su scala territoriale


La consapevolezza dell’importanza di intervenire sulla propria casa per ridurne i consumi energetici inizia ad essere diffusa anche in Italia. Forse l’aumento dei costi dei combustibili ha dato un contributo in tal senso, unitamente agli incentivi statali. Nonostante questo, il processo di riqualificazione dell’esistente sta procedendo molto, troppo, lentamente.

Proseguendo con i ritmi attuali difficilmente si riuscirà a rispettare l’obiettivo europeo (e necessità sociale ed ambientale) di riduzione del 20% dei consumi energetici entro il 2020. Per farlo è necessario un salto di qualità dell’azione pubblica, va colmato quel vuoto tra gli obblighi normativi nazionali e regionali e l'impegno dei singoli cittadini.

E’ dunque necessaria un'azione su scala territoriale promossa in primo luogo dai Comuni, che sono la naturale interfaccia tra il cittadino e lo Stato. E’ auspicabile che i Comuni, o meglio ancora che raggruppamenti di Comuni, si dotino ad esempio di un allegato energetico al regolamento edilizio comunale che "sproni" ulteriormente alla riduzione dei consumi, e si prendano realmente in carico della loro funzione di controllo nel rispetto delle normative sovraimposte, che si dedichino, e questo è fondamentale, alla formazione ed informazione dei cittadini e dei tecnici per renderli realmente consapevoli delle potenzialità insite nel recupero energetico degli edifici.

Queste azioni devono essere inquadrate in piani energetici comunali e sovracomunali che traccino la via da seguire per la riduzione dei consumi. In questo senso la massiccia adesione al Patto dei Sindaci (www.pattodeisindaci.eu) dei Comuni Italiani è un fatto incoraggiante, allo stato attuale però l’adesione rischia di essere solo formale. Bisogna trasformare in azioni concrete gli impegni presi sulla carta.

E’ chiaro che in questo periodo di dissesto economico delle amministrazioni locali è un grande sforzo quello che si auspica, però il tema del risparmio energetico deve diventare priorità all’interno della pianificazione locale. Perché l’emergenza ambientale ed energetica è adesso e la soluzione richiede tempo ed impegno per essere messa in atto.